Priscila raddoppia: sarà allenatrice-giocatrice

Una conferma che vale doppio: parliamo di Priscila Faria de Oliveira, che in questa stagione non sarà soltanto un elemento fondamentale della squadra in campo ma ricoprirà anche il ruolo di allenatrice.

Ormai sei una colonna portante del Pero: cosa ti ha spinta a sposare questo progetto?
“Ho conosciuto Andrea Badini nel 2017, quando era presidente di Sportland, dopo l’infortunio al ginocchio che ho subito giocando al Kick Off. Anche se i medici dicevano che io non potevo più giocare a calcio, lui ha creduto in me e lì è iniziata la mia storia con quello che oggi è il Pero. L’ambiente e i valori della società mi hanno spinto a sposare subito il progetto e fin dall’inizio ho avuto come obiettivo far diventare la squadra una realtà solida a Milano”.

Ricoprirai il ruolo di allenatrice-giocatrice. Ti spaventa questo aumento di responsabilità?
“No, anzi mi stimola. Forse ancora non riuscirò a dedicarmi al 100% come mi piacerebbe a fare l’allenatrice perché continuerò a giocare, anche se l’idea è disputare molti meno minuti dell’anno scorso. Però sono sicura che con passione, fiducia, lavoro, organizzazione e obiettivi possiamo fare qualcosa di molto bello”.

Allenerai tante ragazze che hanno giocato con te in questi anni. Che aiuto ti aspetti da loro?
“Sono giocatrici e persone stupende. Penso che quello che riceverò da loro sarà anche responsabilità mia: non si possono chiedere certe cose come fiducia e stima. La fiducia si conquista e la stima si crea, io avrò anche questo compito”.

In questi anni il Pero è andato sempre il crescendo. Credi che la squadra sia pronta per il grande salto?
“Si è vero, abbiamo sempre avuto una forte individualità però sappiamo che non basta per vincere un campionato. Penso che la squadra e la società siano pronte a fare un salto di qualità, senza dimenticare la formazione dei giovani. Il mio obiettivo come allenatrice è far crescere individualmente le ragazze e poi arrivare al collettivo, riuscendo a trasmettere concetti e principi di questo gioco. Non posso accontentarmi di ricevere il 100% da una e il 50% da un’altra, così il collettivo non sarà efficace. So che ci vorrà tempo però voglio finire la stagione con un miglioramento di tutta la squadra, portando tutte a conoscere molto di più di questo sport meraviglioso che è il futsal”.